L’uomo più forte del mondo: il valore del successo
Quando si parla di successo, spesso ci si riferisce a successi professionali o monetari, ma esistono anche successi in ambiti meno comuni come quello sportivo. È il caso di Hafthor Bjornsson, l’uomo più forte del mondo.
Questo atleta islandese è stato recentemente inserito nel Guinness dei Primati per aver sollevato la straordinaria cifra di 501 kg nel “deadlift”, uno degli esercizi più diffusi nella pratica del powerlifting. Un risultato che non ha precedenti nella storia di questo sport e che ha confermato a Bjornsson il titolo di “Strongest Man” per l’anno in corso.
Ma ciò che rende questo successo ancora più straordinario è il valore che ha per Bjornsson dal punto di vista finanziario. Infatti, l’atleta islandese ha saputo costruire attorno alla sua figura un vero e proprio business, grazie alla sua popolarità tra gli appassionati di strongman e alle numerose collaborazioni con brand internazionali.
Bjornsson è diventato un vero e proprio influencer, con più di un milione di follower su Instagram e contratti pubblicitari con colossi come Coca Cola e Rogue Fitness. Inoltre, il suo successo sportivo gli permette di partecipare a numerose competizioni internazionali come ospite speciale, con tutti i relativi guadagni economici.
Questa dimostrazione di forza e abilità fisica ha dunque un valore non solo per l’orgoglio personale di Bjornsson, ma anche per la sua carriera e il suo bilancio economico. Una testimonianza del fatto che, in molti campi differenti, il successo porta con sé anche grandi opportunità finanziarie.
Esenzioni fiscali per atleti di successo
Nel mondo sportivo, alcuni paesi offrono agli atleti di successo delle esenzioni fiscali come incentivo a portare il loro nome e il loro paese al successo internazionale.
Uno dei paesi che offre tale beneficio è ad esempio l’Italia. Da qualche anno infatti, la Legge 11 gennaio 2017, n. 8, dispone che i redditi derivanti dallo svolgimento dell’attività sportiva siano esenti dai tributi per coloro i quali abbiano rappresentato l’Italia in competizioni internazionali, sia dilettantistiche che professionali.
Tale esenzione è valida per tre anni a partire dall’anno in cui l’atleta ha rappresentato l’Italia. In questo modo, viene riconosciuto l’impegno e la dedizione di chi riesce a mettere in mostra le proprie abilità e competenze in campo sportivo, dando al paese un risultato importante.