Record di affluenza a Disneyland Paris: la risposta al boom post-pandemia
Da quando ha riaperto le sue porte, Disneyland Paris sta registrando un sorprendente riscontro di pubblico, con un aumento significativo delle presenze rispetto alla stessa stagione estiva del 2019. Quali motivi ci sono dietro a questi risultati e come si traducono in termini finanziari per il parco tematico e per la sua proprietaria, la Walt Disney Company?
Grassi guadagni per il colosso dell’intrattenimento
La prima cosa da notare è che l’afflusso di visitatori è andato di pari passo con una forte ripresa economica, tanto in Francia quanto in altri paesi europei. Con lo scioglimento delle restrizioni sanitarie e l’avvio delle campagne vaccinali, molte famiglie hanno sentito il bisogno di fuggire per qualche giorno dalla routine e dalle ansie della crisi sanitaria, scegliendo come meta proprio il parco divertimenti della Disney.
Questo è stato confermato dalle parole del CEO di Disneyland Paris, Natacha Rafalski, che ha dichiarato: «Siamo lieti di vedere un’eccellente reazione del pubblico alla riapertura del nostro resort. La domanda di divertimento e felicità è ovviamente molto alta dopo un lungo periodo di restrizioni.»
Ma quali sono i numeri concreti dietro a questa affermazione? Secondo i dati ufficiali, nei primi giorni di apertura – dal 17 al 20 giugno – Disneyland Paris ha registrato un’affluenza record, che ha superato il precedente picco del 2019, con alcune giornate che hanno toccato il limite massimo di capienza consentito.
Questo significa un incremento a due cifre rispetto alla stessa stagione del 2019, che rappresenta per la Walt Disney Company un importante balzo in avanti dal punto di vista finanziario. Infatti, il parco tematico rappresenta una delle principali fonti di profitto del colosso dell’intrattenimento, che vanta un portafoglio di attività che spazia dal cinema allo streaming, dalla televisione ai parchi a tema.
In particolare, Disneyland Paris ha una storia controversa, con risultati altalenanti dal punto di vista economico. Dopo un avvio promettente negli anni ’90, quando è stato inaugurato, il parco ha dovuto far fronte a diverse difficoltà, soprattutto legate alla scarsa domanda durante i mesi invernali, alle incertezze politiche in Europa e alla crisi economica globale del 2008.
Tuttavia, negli ultimi anni la situazione si è stabilizzata, grazie anche agli investimenti della Disney per rinnovare alcune aree del parco e per lanciare nuove attrazioni. Nel 2019, Disneyland Paris ha registrato ricavi pari a 2,8 miliardi di euro, con un utile operativo di oltre 200 milioni di euro.
Spese e guadagni di un parco divertimenti
Naturalmente, per ottenere questi risultati, il parco deve fare i conti con una serie di spese importanti, a partire dagli investimenti iniziali per il progetto e la costruzione delle attrazioni. In più, Disneyland Paris deve coprire i costi di manutenzione e gestione quotidiana del parco, che includono la pulizia, il personale, l’energia elettrica e molti altri elementi.
Inoltre, la Disney deve pagare anche una parte dei profitti come royalties ai proprietari delle proprietà intellettuali, come i creatori dei personaggi di Disney e gli autori delle colonne sonore dei film. Anche le varie partnership commerciali stipulate dal parco – come quella con Coca Cola o quella con Eurostar – richiedono il pagamento di ingenti somme.
Nonostante queste spese, la Disney è in grado di ottenere profitto grazie al volume di visitatori e al prezzo del biglietto, che ha subito un leggero aumento rispetto al 2019. Come ha spiegato Rafalski, «l’offerta di Disneyland Paris ha un alto valore, rafforzato dalla continua innovazione e dall’alta qualità delle esperienze che diamo ai nostri ospiti».
Inoltre, la Disney è in grado di utilizzare la sua presenza globale per promuovere il parco e attirare un pubblico vasto e variegato, proveniente da tutto il mondo. Disneyland Paris, infatti, è diventato una meta turistica a livello internazionale, tanto da rappresentare il quarto parco tematico Disney in tutto il mondo, dopo quelli di Orlando, Tokyo e Shanghai.
Un business che ridefinito il concetto di intrattenimento
In conclusione, l’afflusso record a Disneyland Paris dopo la pandemia è un segnale di buona salute per il colosso dell’intrattenimento, che ha saputo rilanciare uno dei suoi asset più importanti nonostante le difficoltà degli ultimi mesi. Il fatto che un parco divertimenti riesca ancora a attirare così tanta gente testimonia come il concetto di intrattenimento abbia subito una ridefinizione importante negli ultimi anni, passando dai prodotti cinematografici al vivo, dalle piattaforme digitali ai parchi a tema.
Come ha affermato il CEO della Walt Disney Company, Bob Chapek, “noi della Disney abbiamo sempre cercato di creare mondi immaginari che catturassero l’immaginazione delle persone. E questo è quello che facciamo ancora oggi, in tutte le nostre attività”. Una strategia che sembra funzionare alla grande, come dimostra il record di affluenza di Disneyland Paris.