IL PALLONE D’ORO: OLTRE IL PREMIO SPORTIVO, UN BUSINESS DA MILIONI

La storia del Pallone d’Oro è lunga e prestigiosa, avendo premiato alcune delle più grandi leggende del calcio di ogni epoca. Da Diego Armando Maradona a Lionel Messi, passando per Marco van Basten, Ronaldo e Cristiano Ronaldo, il premio ha coronato chi ha saputo meglio distinguersi in campo durante l’anno solare.

Ma dietro il trofeo c’è anche un business milionario, fatto di sponsorizzazioni, diritti d’immagine e pubblicità. In particolare, la società organizzatrice del Pallone d’Oro, la France Football, beneficia di una serie di accordi di sponsorizzazione con alcune delle principali aziende del mondo sportivo e oltre.

Uno dei principali partner del Pallone d’Oro è infatti la Nike, che ha finanziato anche la campagna di promozione dell’edizione 2021 del premio. Ma non solo: France Football ha stretto accordi anche con Puma, ea Sports, Tag Heuer e altre aziende prestigiose, che gli permettono di ottenere una significativa quota di introiti annuali.

Ma c’è anche un lato negativo in questa corsa al profitto: siamo infatti di fronte ad un business che privilegia i grandi nomi, a discapito di quelli meno noti ma non per questo meno meritevoli. Infatti, se è vero che il Pallone d’Oro è destinato ai giocatori più forti del momento, non è meno vero che molteplici criteri influenzano la sua assegnazione.

Ciò implica che il premio non sempre viene assegnato al calciatore che ha effettivamente dato il maggior contributo alla sua squadra o al mondo del calcio, ma piuttosto a quello che commercialmente risulta più attraente. Non a caso, i “marchi” del calcio, come Messi e Cristiano Ronaldo, sono molto spesso i vincitori, a discapito di calciatori che forse meriterebbero maggior considerazione.

Che dire quindi del Pallone d’Oro? È pur sempre un premio prestigioso, che racchiude in sé un grande valore simbolico e metaforico. Tuttavia, è anche un business milionario, che cerca di inseguire gli interessi dei grandi marchi piuttosto che quelli dei singoli calciatori. Ecco perché, quando si parla di Pallone d’Oro, non bisogna dimenticare mai questo lato della medaglia.